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Belladonna - Adalyn Grace

  • Writer: Aurora Monteforte
    Aurora Monteforte
  • Jul 9, 2024
  • 4 min read

Ciao a tutti!


Sono certa sia capitato anche a voi di entrare in una libreria, passeggiare tra gli scaffali senza voler comprare niente, solo con l’idea di voler inspirare il profumo dei romanzi, della carta stampata, delle storie degli altri, e incappare in una copertina che vi squassa gli occhi. Ultimamente però, sapete bene anche voi, sempre più spesso le copertine sono ben più belle dei libri che contengono, per via dei social. Più una copertina è “instagrammabile” più i libri vanno via come l’acqua; comunque, in quel romanzo, qualcosa mi ha affascinato tantissimo. Ho letto la trama e ha solleticato ancora di più la mia curiosità, eppure ero lì, restia, che mi portavo in giro quel romanzo, indecisa se acquistarlo e, indovinate un po’ cosa ho fatto alla fine?


Colpo di scena!

No, non l’ho preso!


L’ho posato con il pensiero “va beh, sto finendo la saga di ACOTAR, poi ho quest’altro libro da finire, poi ho quest’altro libro da iniziare, poi…poi…poi…


Poi però ACOTAR l’ho terminato e ho terminato anche tutti gli altri romanzi (o quasi) che avevo nella pila della vergogna e quindi, dopo un mese, l’ho acquistato.


Beh cavolo, stavolta la copertina non era un semplice specchietto per le allodole!


Comunque, se non si fosse capito dal titolo dell’articolo o dall’immagine di copertina, sto parlando di “Belladonna” di Adalyn Grace edito in Italia da Rizzoli.


Un breve excursus sulla trama: Signa è l’erede orfana di una cospicua eredità e proprio questo patrimonio è il motivo per cui decidono tutti di ospitarla; il problema sta nel fatto che la giovane Signa sembra avere addosso una maledizione visto che tutti i tutori legali – che siano giovani o vecchi, ricchi o poveri – sembrano destinati a una morte prematura. Dopo l’ultima inattesa morte della – poco simpatica e molto taccagna –Zia Magda, Signa si trasferisce a casa di alcuni lontani cugini, gli Hawthornes, nel loro maniero Thorn Grove. Percy e Blythe hanno da poco perso la madre per una terribile malattia e, mentre il padre cerca di dimenticare l’amata moglie in dissolute feste dove si perde nei fumi dell’alcool, Blythe, la figlia minore, combatte contro la stessa malattia che ha afflitto la madre. Solo quando lo spirito della mamma di Percy e Blythe appare a Signa rivelandole che non è morta di malattia ma vittima di omicidio, Signa inizia a indagare per salvare la vita della giovane cugina e donare la pace a Lillian. I segreti che verranno a galla saranno ben più letali delle bacche di Belladonna che Signa usa per superare il velo tra i vivi e i morti.

 

Partiamo, come sempre, dal principio.


Già dalle prime pagine si nota il potenziale di questo romanzo che risulta essere ricco di colpi di scena, ben strutturati e calcolati.

La trama scorre bene, fluida e veloce (ho letto il romanzo in 2 giorni), e il desiderio di scoprire cosa sta accadendo tiene il lettore incollato alle pagine. Una simpatica peculiarità è la capacità dell’autrice di far brancolare nel buio il lettore insieme alla protagonista che, fino alla fine, senza mai arrendersi, cerca di portare la luce su quelle ombre che offuscano Thorn Grove. Solo in seguito capirà che forse non è la luce ciò che deve essere fatta, bensì l’oscurità.

I personaggi – tutti – sono ben caratterizzati e in particolar modo la protagonista ha un’evoluzione notevole che la porta a percorrere il viaggio dell’eroe in modo non lineare seppur riconducendo a momenti salienti i motivi di crescita di Signa.

Ho trovato molto interessante Morte (sì, proprio quella Morte) e molto molto poetica la visione della Morte che ha la scrittrice. Forse, tra tutte le interpretazioni della morte e dell’aldilà, quella descritta in “Belladonna” è quella che più preferisco, ovvero il principio per cui proprio la morte, la caducità della vita, renda così bella la vita stessa, ci dà la capacità intrinseca di amare spassionatamente e profondamente, cosa che non sarebbe possibile se vivessimo eternamente.

Interessanti i colpi di scena che si susseguono nel romanzo, fino alle agnizioni finali dove si scoprono le vere identità di alcuni personaggi e le vere intenzioni di altri. Personalmente credo che una “pistola di Čechov” abbia sparato troppo presto, però è un mero gusto personale.


Belladonna” ti afferra per la collottola e ti butta dentro questa storia che è sì un thriller con spettri e spiriti, ma è anche una storia d’amore, di vendetta, di dolore, di vita e di morte; è una storia dove il veleno dei segreti e delle bugie è più letale della Belladonna stessa.


Se siete amanti di thriller con sfumature paranormali e una buona dose di romance, leggete “Belladonna”, sono certa ne varrà l’impegno!


Alla prossima recensione!


Aurora

 

Titolo: "Belladonna";

Autore: Adalyn Grace;

Editore: Rizzoli;

Costo edizione cartacea: 18,00€;

Costo edizione ebook: 9,99€;

Trama: Signa ha diciannove anni e da che ricordi tutte le persone che le sono state accanto sono morte. Rimasta orfana ancora bambina, è stata allevata da una serie di tutori tutti interessati più alla sua ricchezza che al suo bene, e tutti defunti prima di poter mettere le mani sulla sua eredità. Gli unici parenti che le sono rimasti sono gli Hawthornes, un’eccentrica famiglia che vive nella cupa ma ricchissima villa di Thorn Grove. Signa non ci mette molto a scoprire i segreti che gli Hawthornes celano tra le mura della tenuta: mentre il padre piange la defunta moglie organizzando feste sfrenate, il figlio maggiore lotta per mantenere alta la reputazione di una famiglia ormai in declino. Il tutto nascondendo al mondo la figlia minore, affetta da una misteriosa malattia. Quando lo spirito inquieto della donna scomparsa appare a Signa sostenendo di essere stata avvelenata e che l’assassino è ancora tra loro, la ragazza si rende conto che la famiglia è in grave pericolo. Per scoprire l’identità dell’assassino Signa ha una sola possibilità: allearsi con qualcuno di tanto pericoloso quanto affascinante che è sempre stato al suo fianco, tessendo con lei un legame potente e irresistibile che nessuno avrebbe mai creduto possibile…

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