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Il baratro

  • Writer: Aurora Monteforte
    Aurora Monteforte
  • Oct 21, 2023
  • 3 min read

Inizia tutto con un puntino.

Semplice…

Un piccolo segno nero che riesci a vedere girando lo sguardo, una macchia ai bordi della tua vita alla quale non dai peso.

“Ma che sarà mai? È talmente piccolo, insignificante! Se non avessi girato gli occhi non me ne sarei mai accorta!”

Lo lasci lì, ignorandolo, presa da cose ben più grandi nella vita che occupano tutta la tua visuale. Ogni tanto, di sfuggita, lo cerchi e ti sembra più grande, non di molto, sia chiaro. Torni a distogliere lo sguardo, non curandotene di nuovo, anche se un po’ il pensiero ti ci viene, il dubbio ti fa storcere il naso ma non è grande come gli altri problemi, perciò non te ne curi. Vai avanti, superi ostacoli, scavalchi cumuli di macerie, scali montagne, scendi scale così ripide che ti vengono le vertigini e ti dimentichi di quel puntino. Tu dimentichi lui ma lui, fidati, non si dimentica di te e quando poi ti si piazza davanti, enorme, così nero che risucchia tutta la luce e tutto il colore, ti rendi conto di avere davanti un baratro. Di armi non ne hai, ma ti è rimasto un po’ di coraggio per affacciarti e guardare dentro quel vuoto che ti scava nel petto e lo sai cosa ci vedi? I resti di tutto ciò che hai superato nella vita, di tutto ciò per la quale hai tenuto duro. Ci vedi il dolore delle ossa quando, oltre le forze, ti sei rialzata, nonostante tutto. Ci vedi la paura che hai nel ricadere perché sai quanto male fa. Ci vedi la solitudine che provi quando, per l'ennesima volta, qualcosa ti colpisce così forte da farti girare la testa e sei costretta a rimetterti in piedi, con la volontà che vacilla, le ginocchia che tremano e la stanchezza che ti spinge verso il fondo. Ci vedi tutte le sconfitte, tutte le battaglie, tutte le guerre, sia quelle vinte sia quelle perse che, ambo i casi, si sono lasciate dietro più macerie che fiori.

Ti ritrai, spaventata da ciò che vedi, non tanto perché quello che hai visto ti giunge nuovo: tu, tutto quello che ci vedi dentro, l'ha già affrontato. Quello che ti fa davvero paura è che quel baratro è davanti a te e tu non hai più le forze, gli strumenti, per affrontarlo, saltarlo, superarlo e hai anche la certezza che purtroppo non puoi più ignorarlo perché è lì, davanti a te, e quel buco nero sembra guardarti e sfidarti, come se non avessi già superato abbastanza sfide.

Allora ti siedi un momento, ti fermi.

Sta a te decidere cosa fare, infondo le alternative sono due, non ne hai di più.

Puoi decidere di farti inghiottire da quel buio, quell'oblio che ti sussurra parole dolci perché tu ceda a lui, oppure puoi decidere di affrontarlo, afferrandolo a piene mani, che sono nude, senza armi, senza strumenti, solo con la tua resilienza a darti la forza di combattere e strappare, lacerare, distruggere quel nero, e decidere che, se quella notte divora la luce, non divorerà te e sarai tu a riportare dentro quel baratro tutta la luce e il colore che possiedi e che sei.

Esplodi come una supernova e inghiotti nella luce quell'oscurità che ti si è messa davanti con egoismo e arroganza.

Brilla.

Alla fine sei sempre tu a decidere se cadere incontrollata o lanciarti e spiccare il volo.


Aurora

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