Io non guardo altrove ~ Cinque libri che parlano della violenza di genere
- Aurora Monteforte
- Mar 25, 2021
- 6 min read

Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne.
[Maya Angelou]
Ciao a tutti,
Quando ho deciso di aprire questo blog l’ho fatto con l’intenzione di dare voce ai miei pensieri e alle milioni di parole che mi vorticano in testa, un uragano incessabile che faccio costantemente fatica a contenere. Questo preambolo mi serve per motivare il post che sto scrivendo.
La Turchia si ritira dalla “Convenzione di Istambul” sostenendo che le leggi dello stato siano sufficienti a proteggere le donne dalla violenza di genere e dalla violenza domestica.
In quanto donna sono molto sensibile all’argomento “violenza di genere” da sempre ma, ultimamente, il mio interesse, oltre che emotivo, è diventato anche pragmatico poiché sto realizzando un progetto che tratta il tema ed è proprio per questo che sto studiando approfonditamente il fenomeno attraverso letteratura dedicata, documentari ed un corso che mi ha fornito il Telefono Rosa.
In breve, per chi non sapesse cos’è la Convenzione di Istanbul, è una convenzione del Consiglio d'Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul. Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli.
E pensare che fu proprio la Turchia a ratificarla per prima.
Non ci sono parole per questo gesto.
Solo dall’inizio del 2021 in Turchia ci sono stati SETTANTA femminicidi, e TRECENTO nel 2020.
Ok, arrivo al dunque...
La conoscenza è potere ed è l’unico modo per capire che non dobbiamo guardare dall’altra parte, che se colpiscono Una stanno colpendo Tutte, che la Turchia, che sembra essere così “lontana”, è in realtà dietro l’angolo, che quelle TRECENTO donne morte in Turchia nel 2020 sono più delle NOVANTUNO morte in Italia e, per la cronaca, l'Italia è uno dei paesi con meno femminicidi in Europa. Nel 2019 in Francia ne sono morte CENTOQUARANTASEI e DUECENTOCINQUANTUNO in Germania.
Io non me la sento di girare la faccia e guardare altrove. Una donna su tre è vittima di violenza, il significato di questa dura e orribile verità è che la prossima donna ad essere violentata, vessata, stalkerata, discriminata e o uccisa potrebbe essere nostra figlia, nostra sorella, nostra madre, la nostra migliore amica e, purtroppo, potremmo anche essere noi e a me questa storia non va giù.
Una donna saggia una volta mi ha detto che non sarei mai potuta riuscire cambiare tutto il pianeta ma, di sicuro, sarei stata perfettamente in grado di cambiare il MIO mondo.
Iniziamo da quello.... Un piccolo mondo per volta...
Di seguito vi lascio una lista di romanzi che trattano l’argomento con qualche informazione perché, come dicevo prima, il vero potere sta nella conoscenza.
Aurora

Titolo: "Io sono Una";
Editore: Add Editore;
Autore: Una
Costo: 19.50€
Trama: In quegli anni il caso dello Squartatore dello Yorkshire (un serial killer che colpisce donne che per il loro comportamento sono giudicate responsabili del danno subito) continua a occupare le prime pagine dei giornali creando un clima che acuisce la misoginia diffusa nella società. Una, da ragazza sicura di sé, si trasforma e decide di imparare ad «abbassare lo sguardo» per allontanare l’attenzione dei ragazzi. Dopo che a scuola viene additata come una «poco di buono» perché assume la pillola, Una subisce violenze e di questo comincia a incolpare se stessa. Sola, piena di vergogna e impotente, crolla. La madre la porta da un medico, che riconosce un disturbo da stress post-traumatico ma non la ascolta, e la invita a reagire. Tutti sembrano dirle che in lei c’è qualcosa di sbagliato. Partendo da un’esperienza personale, raccontata sullo sfondo di un evento storico, il libro esplora la responsabilità sociale di crescere in una cultura dove l’arroganza maschile rimane sostanzialmente incontrastata ed è alle vittime della violenza che si chiede di pagarne il prezzo. Combinando vari stili, ritagli di giornale, illustrazioni basate su foto, disegni surreali e sorprese di colore che trasmettono il senso di confusione e rabbia, con rigorose statistiche, la graphic novel è un racconto personale che diventa una potente denuncia della violenza sessuale contro le donne.

Titolo: "Se questi sono gli uomini";
Autore: Riccardo Iacona;
Editore: Chiarelettere;
Costo: 9,90€
Trama: Quello che state per leggere è l'incredibile racconto di una tragedia nazionale, che macina lutti e sparge dolore come una vera e propria macchina da guerra. Una guerra che prima di finire sui giornali nasce nelle case, dentro le famiglie, nel posto che dovrebbe essere il più sicuro e il più protetto e invece diventa improvvisamente il più pericoloso. Solo a metà del 2012 sono più di 80 le donne uccise in Italia dai loro compagni. 137 nel 2011. Una ogni tre giorni. Riccardo lacona ha attraversato il paese inseguendo le storie dei tanti maltrattamenti e dei femminicidi. Finalmente la voce di chi subisce violenza possiamo ascoltarla, insieme alle parole degli uomini, quelli che sono stati denunciati: "Avevo paura di perderla. Gliele ho date così forte che è volata giù dal letto...". "Qual è allora l'Italia vera, quella dove l'amore è una scelta e le donne sono libere, o quella delle tante case prigione in cui siamo entrati?... Questa è una storia che ci riguarda da vicino, perché ci dice come siamo nel profondo" scrive lacona. È un fenomeno che non si può catalogare tra i fatti borderline. Sono decine i casi di violenza silenziosa e quotidiana che si consumano nelle nostre case. "La sera, appena sentivamo il rumore della macchina di lui, io e i bambini entravamo in agitazione; dicevo loro: 'Mettetevi subito davanti alla tv'." Così la vita diventa un inferno, se questi sono gli uomini.

Titolo: "Corpo Felice";
Autore: Dacia Maraini;
Editore: Bur;
Costo: 13,00€
Trama: Una madre che non ha avuto il tempo di esserlo. Un figlio mai cresciuto. Tra di loro, i giorni teneri e feroci, sognati eppure vividissimi che non hanno vissuto insieme. E un dialogo ininterrotto che racconta cosa significa diventare donne e uomini oggi. A più di quarant'anni dai versi che hanno disegnato i contorni di un cambiamento possibile -"Libere infine di essere noi / intere, forti, sicure, donne senza paura" - Dacia Maraini riavvolge il filo di una storia tempestosa, quella al femminile, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, che cammina verso la maturità pur abitando solo nei ricordi. È così che l'immaginazione si fa più vera della realtà, come accade per tutte le donne che popolano i suoi libri - Marianna, Colomba, Isolina, Teresa - e sono arrivate a noi con le loro voci e i loro corpi. Corpi che non hanno mai smesso di cercare la propria via per la felicità, pieni di vita o disperati per la sua assenza, amati o violati, santificati o temuti, quasi sempre dagli altri, gli uomini. Ed è proprio a loro che parlano queste pagine. Agli occhi di un bambino maschio non ancora uomo. Per ricordare a lui e a tutti noi, sul filo sottile ma resistente della memoria, che solo quando l'amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non sarà più uno scontro ma l'incontro capace di cambiare le regole del gioco.

Titolo: "Questo non è amore";
Autore: La 27 ora;
Editore: Marsilio;
Costo: 16,50€
Trama: Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a "pentimenti" del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade "qualcosa" per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua "chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono "no", sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli.

Titolo: "Ferite a morte";
Autore: Serena Dandini;
Editore: Rizzoli;
Costo: 12,00€
Trama: "'Ferite a morte' nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: 'E se le vittime potessero parlare?' Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Desideravo farle rinascere con la libertà della scrittura e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con l'ironia, l'ingenuità e la forza sbiadite nei necrologi ufficiali. Donne ancora piene di vita, insomma. 'Ferite a morte' vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al racconto e, con l'aiuto di Maura Misiti che ha approfondito l'argomento come ricercatrice al CNR, ho provato anche a ricostruire le radici di questa violenza. Come illustrano le schede nella seconda parte del libro, i dati sono inequivocabili: l'Italia è presente e in buona posizione nella triste classifica dei femminicidi con una paurosa cadenza matematica, il massacro conta una vittima ogni due, tre giorni." (Serena Dandini).
Commentaires