Obscuritas di David Lagercrantz
- Aurora Monteforte
- Aug 8, 2022
- 4 min read

Ciao a tutti e buon inizio settimana!
Oggi vorrei parlarvi dell’ultimo romanzo di David Lagercrantz, prolifico autore e giornalista svedese, già noto per i romanzi della saga Millennium, creata da Stieg Larsson.
Il romanzo si intitola “Obscuritas” e in Italia è pubblicato da Marsilio, nella collana “Farfalle”.
Un breve excursus sulla trama: subito dopo una partita di calcio amatoriale a Stoccolma, l’arbitro, di origini mediorientali, viene brutalmente ucciso a sassate. Inizialmente il dito viene puntato contro un uomo del quartiere, padre di uno dei giocatori della partita, dalla fama di essere un iroso attaccabrighe. Quando le prove lo scagionano, l’indagine sembra finire in un vicolo cieco. A sbrogliare la matassa che si cela dietro l’identità della vittima saranno Micaela Vargas, agente della polizia di Stoccolma e Hans Rekke, professore di psicologia dall’animo tormentato.
Partiamo da un assunto: a me piacciono molto gli autori di gialli svedesi. Trovo che il loro stile di scrittura sia molto fluido e, seppure alcuni utilizzino un registro crudo, hanno questa comune capacità di far immergere il lettore nelle loro trame.
David Lagercrantz non è da meno.
"Obscuritas" è un romanzo che racconta ben più di una storia.
Parla di un omicidio che inizialmente sembra essere un crimine dettato dalla rabbia ma che nasconde, dentro le sue trame, tantissime sfaccettature. Poco dopo l’attentato dell’11 settembre, dove tutti coloro provengono dal medio oriente vengono guardati con sospetto, paura e odio, è facile cadere in errore.
Parla di Hans Rekke, ex pianista dall’animo sensibile e professore di psicologia con un passato difficile e una seria e malsana dipendenza da sostanze stupefacenti. Un uomo che entra ed esce dal buco nero della depressione e che trova uno spiraglio di luce e di speranza in Micaela Vargas, un’immigrata latino-americana cresciuta nei quartieri popolari di Stoccolma, con due fratelli che vivono sulla soglia della legalità e un padre morto, apparentemente per suicidio.
Parla della corruzione che arriva fino ai più alti organi di potere e di cosa si è disposti a fare per celare i segreti più ignobili che albergano dentro i cuori di chi, per paura o per ignoranza, non ha alcuna remora a compiere atti raccapriccianti.
Tecnicamente parlando il romanzo – per quanto scorrevole e ben strutturato, con un intreccio narrativo notevole – l’ho trovato un po’ scarno di colpi di scena. Pochi momenti di vera tensione narrativa hanno fatto sì che non ci fossero cliffhanger degni di nota. Non si può dire ci sia un vero e proprio plot twist finale poiché il romanzo è quasi totalmente concentrato sull'approfondire l’identità della vittima e le trame che viaggiano di pari passo a quella principale, perciò il lettore non riesce a sospettare effettivamente di nessuno fino a quando Rekke, insieme a Micaela, non smascherano il vero colpevole che risulta essere stato a malapena accennato durante lo svolgimento del romanzo. Insomma, per quanto la trama mi sia piaciuta, personalmente avrei preferito che l’autore inserisse maggiori colpi di scena e gestisse meglio quelli inseriti.
I personaggi principali – Hans Rekke il protagonista e Micaela Vargas co-protagonsita – sono costruiti bene con una buona dose di conflitti interiori che li portano, pagina dopo pagina, a scavare sempre più profondamente nella loro storia personale, ad affrontare i propri demoni con lo scopo comune di scoprire tutto ciò che devono sulla vittima. Gli altri personaggi, comprimari e comparse, sono a loro volta ben utilizzati con tratti caratteriali ben definiti che consentono al lettore di provare empatia o antipatia, a seconda di chi si ritrova davanti. Spero che “Obscuritas” sia il primo romanzo di una serie che veda come protagonisti Hans e Micaela perché durante la trama si sono intessute relazioni e si sono aperti quesiti ma tutti appena accennati, non solo non utili ai fini della trama ma che lasciano al lettore una sensazione di incompiuto.
Detto questo "Obscuritas" è un romanzo che si fa leggere con gusto perciò mi sento di consigliarlo agli amanti del genere.
Alla prossima recensione!
Aurora
Titolo: "Obscuritas";
Autore: David Lagercrantz;
Editore: Marsilio;
Costo edizione cartacea: 19,90€;
Costo edizione ebook: 11,99€;
Trama: Nell'estate del 2003, mentre gli americani stanno invadendo l'Iraq, a Stoccolma un arbitro di calcio di origini afgane viene picchiato a morte. Dell'omicidio è accusato Giuseppe Costa, uomo dal temperamento focoso, nonché padre di uno dei giocatori della squadra. Ma, al solito, non c'è nulla di definitivo. Di fronte alle insistenze di Costa, che continua a dichiararsi innocente, il capo della polizia decide di chiedere aiuto a Hans Rekke, professore di psicologia ed esperto mondiale di tecniche di interrogatorio, noto per aver trovato in passato la soluzione di enigmi apparentemente indecifrabili. Rekke fa parte dell'alta società di Stoccolma, è sofisticato, colto, grande esperto di logica e musica, ma è anche dipendente dai farmaci, ed è un uomo fragile. Dopo un avvio non particolarmente fruttuoso, si ritrova a collaborare gomito a gomito con Micaela Vargas, giovane poliziotta di origine straniera, cresciuta nei bassifondi della capitale e tirata dentro all'indagine quasi per caso. Una coppia decisamente originale, che decide di andare a fondo di un caso che li trascina nella caccia della Cia ai terroristi e nella guerra dei talebani contro la musica. Chi era davvero l'arbitro ucciso? È ragionevole considerarlo una vittima? La ricerca della verità costringerà Rekke e Vargas a cambiare continuamente prospettiva, in un crescendo di suspense e colpi di scena.
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